4 falsi miti sul Cloud Computing

20.07.2016 - Tempo di lettura: 4'
4 falsi miti sul Cloud Computing

Il Cloud Computing ha fatto enormi passi avanti anche in Italia proprio nel corso dell’ultimo anno, diventando uno strumento di business mainstream. Le caratteristiche odierne sono sensibilmente diverse rispetto al passato. Nonostante questo, ancora resistono reticenze e visioni diverse sulle opportunità e i rischi legati alla implementazione di un’architettura Cloud.
Ecco un po’ di chiarezza per punti.

Un Cloud computing adatto a tutti

La prima preoccupazione riguarda la proprietà dei sistemi utilizzati. Va chiarito che il Cloud non è solo un contesto “pubblico”. Oggi si può realizzare il proprio Cloud ottenendo una consistente serie di vantaggi. Oltretutto, statisticamente il numero di adozione di Cloud privati supera ancora quello di adozione di Cloud pubblici. Contemporaneamente esistono poi architetture cosiddette ibride che mettono in coesistenza Cloud pubblici e privati per ottenere il meglio da entrambe le piattaforme.

La virtualizzazione non è il Cloud

Un altro elemento di incomprensione nasce nel capire la differenza che c’è tra la virtualizzazione, di cui si è parlato moltissimo nell’ultimo decennio, e il Cloud Computing.

Semplificando, possiamo dire che per virtualizzazione si intende la gestione di server logici, non fisici, con un evidente vantaggio in termini di risparmio e semplificazione nella spesa e gestione di hardware. Rimane però l’onere della gestione dei server stessi, che pur logici, vanno comunque gestiti. Una vera architettura Cloud solleva potenzialmente l’utente anche da qualsiasi gestione sistemistica.

Le parole chiave in questo contesto sono “Platform as a Service” per definire appunto la disponibilità di una piattaforma pronta all’uso rispetto a “Infrastructure as a Service” dove si ha a disposizione una pura struttura di server virtuali.

Un posto sicuro

La sicurezza è stata a lungo una delle principali preoccupazioni sia per i clienti che per i fornitori di soluzioni Cloud. Come risultato, oggi disponiamo di sistemi Cloud pubblici con livelli di sicurezza di livello Enterprise molto alti, addirittura superiori ai livelli mediamente adottati dalle aziende in architetture locali.

È facile comprendere come la focalizzazione e la dimensione degli investimenti degli operatori possano garantire una allocazione di risorse tecniche e umane di altissimo livello.

Al di là del risparmio

Infine, una breve considerazione sugli aspetti economici: la riduzione dei costi è comunemente considerato il principale vantaggio del Cloud Computing. Ridurre i costi operativi è certamente una buona ragione, ma in realtà l’adozione di soluzioni Cloud va oltre il mero vantaggio economico diretto. Chi adotta le soluzioni Cloud ha un notevole guadagno in termini di efficienza, scalabilità e, soprattutto, ottiene la capacità di adeguarsi ai repentini cambiamenti nel proprio business con grande velocità, se non addirittura di giocare in anticipo ai mutamenti del mercato.

Uno sguardo avanti

Concludendo, al netto dell’esistenza di errate concezioni è innegabile che l’adozione del Cloud Computing è ormai rapidissima e inesorabile. L’effetto virtuoso di questa richiesta di massa da parte del mercato è il definirsi di nuovi standard prestazionali e di efficienza, altrimenti molto difficili da ottenere con sistemi locali. Le aziende che hanno già adottato sistemi Cloud service risultano quindi operativamente più efficienti. Sta ad ognuno di noi ora capire con che marcia vogliamo proseguire.

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