Quando sono dovuti i buoni pasto ai lavoratori in smart working?

04.10.2021 - Tempo di lettura: 2'
Quando sono dovuti i buoni pasto ai lavoratori in smart working?

Buoni pasti e smart working: quando sono dovuti? Da quando il lavoro da remoto è diventato una presenza costante nelle nostre vite, i lavoratori si pongono questa domanda in modo ricorrente. Analizziamo quindi la situazione.

Smart working e Buoni Pasto: cosa sapere

Lo smart working è una modalità di lavoro, conosciuta anche come lavoro agile, che non prevede vincoli legati al luogo o all’orario. È stata disciplinata con ultimo intervento nella legge 81 del 22 maggio 2017.

Successivamente, con il decreto 122 del 7 giugno 2017, il legislatore ha portato le ultime modifiche anche al funzionamento dei buoni pasto. Nello specifico è stato accertato che l’emissione dei buoni pasto prevede il servizio sostitutivo di mensa aziendale presso esercizi convenzionati. Ma i buoni pasto sono dovuti anche ai lavoratori in smart working?

Cosa dice la legge sullo smart working

La legge 81 che regolamenta lo smart working sostiene che il trattamento economico del dipendente resta di fatto invariato, anche se l’attività viene eseguita in smart working. Non vi è nessun riferimento esplicito ai buoni pasto, segno che la decisione spetta di fatto alle aziende.

In realtà pensare al lavoro agile come lavoro da casa è assolutamente errato. Ci sono, infatti, casi di persone che non possono operare da casa e necessitano di recarsi presso uffici di terzi, come i coworking. Per questo molte aziende decidono di erogare comunque i buoni pasto, consapevoli di come lo smart working non sia obbligatoriamente un lavoro tra le mura di casa.

Per fare sì che questo avvenga gli estremi dell’erogazione devono essere certificati nel documento che regolamenta l’accordo individuale sul lavoro agile.

Quando le aziende sono obbligate a erogare buoni pasto

Ci sono però dei casi in cui l’azienda è obbligata a erogare buoni pasto ai dipendenti in smart working. Si tratta delle casistiche in cui nel CCNL è prevista una diversa qualificazione dell’indennità di mensa. Cosa significa? Quando nel contratto collettivo l’indennità di mensa si presenta come una retribuzione a pieno regime (e non un servizio sociale) allora sussiste l’obbligo di erogare il buono pasto. Questo perché con lo smart working viene a mancare il carattere assistenziale della mensa.

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