Siamo iperconnessi, comunichiamo velocemente in ogni angolo del mondo (o quasi) e vengono scambiati, ogni minuto, una quantità di dati inimmaginabile. All’interno di questo enorme flusso di dati vi sono numerosi elementi sensibili: dati personali che devono essere tutelati per il rispetto della privacy.
La sicurezza informatica non è uno scherzo, oggi le aziende devono colmare tutte le possibili vulnerabilità informatiche per evitare attacchi e proteggere le informazioni aziendali sensibili.
Il nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, entrato in vigore
nel 2016 ed applicato in italia a partire dal 25 maggio 2018 ha introdotto principi, misure e
rimedi per tutelare efficacemente i dati delle persone fisiche che siano cittadini europei o che
risiedano in Europa, in un mercato dove i dati molto spesso rappresentano il controvalore dei
servizi dallo stesso erogati.
Sono ormai tantissime le aziende e le persone rimaste vittima dei cosiddetti ransomware, software dannosi che impediscono l’accesso ai file di un computer o di una rete fintanto che non si procede al pagamento di un riscatto. In questo post analizziamo i più diffusi.
Lo scorso 12 maggio è stato lanciato il più grande attacco hacker mondiale che ha colpito 105 Paesi.Il virus “WannaCry”, traducibile con l’espressione italiana “Voglio piangere”, ha infettato migliaia di computer.
Ogni individuo mediamente memorizza sui propri dispositivi digitali una serie di beni intangibili che valgono fino a 35 mila dollari (Fonte: McAfee - 2014). Facile immaginare il fattore di moltiplicazione rispetto ai dati che ogni impresa conserva nei propri server o invia nel cloud.
Croce e delizia di ogni sito web – anche il sito più semplice può esserne dotato - i cookie sono stati regolamentati nella legge italiana solo di recente e il primo effetto si è visto il 2 giugno scorso, all’entrata in vigore della legge.
Oggi parlare di privacy è una cosa sempre molto complessa. Da una parte stiamo sempre attenti a proteggerci da occhi indiscreti inserendo password ovunque, tanto che ormai sono sempre più utilizzati i software che servono a raccogliere e proteggere le nostre password. Come se ci servisse un lucchetto per proteggere altri lucchetti.