La lettura consapevole dei dati di bilancio è lo strumento migliore che l’imprenditore ha a disposizione per comprendere la salute della propria impresa.
La digitalizzazione aziendale nell’industria manifatturiera procede a gonfie vele. All’interno dello scenario dell’Industria 4.0 il comparto manifatturiero italiano è ben posizionato, segno che le piccole e medie imprese stanno percependo la necessità dell’innovazione basata su tecnologie come IoT e Intelligenza Artificiale.
C’è una parola o meglio una coppia di parole che sta contrassegnando sempre più questo 2021 così come buona parte del 2020: new normal. Vale a dire: nuova normalità. Questo riguarda anche e soprattutto il mondo del lavoro.
La Legge di Bilancio 2021 ha rafforzato il Piano Industriale 4.0, compreso il credito d’imposta formazione 4.0. Prevedendo, per quest’ultimo, un ampliamento le spese ammissibili al credito d’imposta e prorogando l’agevolazione fino al 31 dicembre 2022.
La finalità è stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale dipendente sulle materie che hanno ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione digitale.
Chi ha un’azienda da oltre 10 o 15 anni ha vissuto la transizione al digitale con i suoi pregi ed i suoi difetti. Parlando con diversi colleghi imprenditori di diverse fasce d’età l’idea è sempre quella del ‘era meglio prima che si faceva tutto con i registri cartacei’.
I fattori da considerare quando si analizzano le bollette legate alle utenze (luce, gas, internet e telefono) della propria azienda sono molteplici: ogni fattura contiene informazioni diverse a seconda del tipo di utenza e, spesso, capire e analizzare i costi legati ai consumi aziendali non è così semplice.
La Legge di Bilancio 2021 ha rafforzato il piano industriale 4.0 per l’acquisto di beni strumentali ad alto contenuto tecnologico e ha anche aumentato le aliquote per l’acquisto di beni strumentali non 4.0.
La finalità è quella di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali sia 4.0 che non.
Nella versione V 1.3 della “Guida alla fatturazione elettronica”, pubblicata il 18 dicembre 2020, l’Agenzia delle Entrate ha descritto le regole di utilizzo dei nuovi “sotto-codici” natura (N2.2, N2.2, N3.1…) che hanno sostituito, a partire dal 1° gennaio 2021, i codici generici N2, N3, N6 in caso di Fatturazione Elettronica ed Esterometro.
Dal primo gennaio sono entrate in vigore anche in Italia le normative europee stabilite dall’EBA, l’Autorità Bancaria Comunitaria, che stabilisce una serie di regole molto stringenti in merito alla gestione degli scoperti nella propria banca.