C’è chi è pieno di lavoro, ha una stanchezza eccessiva che si trascina da giorni, è a rischio di burnout e chi, invece, va in un’altra direzione: quella del bore out. Ossia non sta lavorando così tanto da consumarsi fisicamente e mentalmente, ma vive uno stato di profonda demotivazione e noia nei confronti di quello che fa.
Che il mondo sia profondamente cambiato è qualcosa che ci diciamo tutti dal 2020 e in effetti è così: parole come lavoro ibrido, smart working e Great Resignation sono entrate ormai a pieno nel nostro vocabolario. Ma, preso atto di questo cambiamento, cosa possono fare le aziende e i loro manager per dare vita a dei modelli di business che siano davvero diversi dal passato? In che modo possono mettersi in gioco per andare davvero avanti? Ed essere delle aziende agili oggi cosa significa?
È uno degli argomenti del momento, anche se forse non se ne conoscono ancora del tutto i confini né si può sapere quale sarà la sua evoluzione. Parliamo della Great Resignation o, se preferiamo usare la nostra lingua madre, “Grandi Dimissioni”. Una tendenza sempre più diffusa ad abbandonare il posto di lavoro se non ci si ritrova più o se mancano determinate condizioni, e non solo perché si cerca una carriera migliore o uno stipendio più alto.
“Spesso il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande.”
A pronunciare questa frase è stato Adriano Olivetti e non l’abbiamo scelta a caso: nell’intervista con Annalisa Galardi parole come capacità, coraggio di fare e a cascata anche leadership, cambiamento, libertà ecc… sono venute fuori più volte.
Avete mai pensato a Dante e Virgilio come due coach che possono aiutare a crescere sia dal punto di vista professionale che personale? E che possono “suggerire” a imprenditori e HR come gestire al meglio le persone, individuare i leader adatti e valorizzare i team?
Se non l’avete mai fatto, ci ha pensato lui, Simone Terreni, autore del libro “A superar lo inferno”, edito da Flaco Edizioni Group con il marchio Tre Foglie e uscito nel novembre scorso.
HCM è l’acronimo di Human Capital Management ed è tradotto in italiano come “Gestione del Capitale Umano”. In cosa consiste nel dettaglio? E perché è così importante per un’azienda utilizzare un software HCM?
In un mondo del lavoro ancora colpito dalla pandemia, il welfare aziendale assume un ruolo sempre più importante, tant’è che oggi le persone che lavorano in azienda prendono molto più in considerazione i benefit aziendali rispetto a quanto facessero in passato.
Diventare più agili nel mondo HR: cosa vuol dire di fatto? E come questo “proposito” può essere attuato in un mondo in continua trasformazione?
Per capire cosa sia l’Agile e come può migliorare il mondo delle Risorse Umane, ci siamo confrontati con Matteo Sola, HR Learning & Development Leader in Iliad, Digital & Agile HR Expert, autore insieme a Francesco Frugiele del libro "OKR Performance" (Ayros) e prefatore del libro “L’arte della leadership” (Flaco Edizioni Group).
La fine dell’anno 2021 porta con sé importanti novità nel mondo della Salute e Sicurezza sul Lavoro. La legge n.215/2021, infatti, introduce interventi importanti nell’attuale impianto normativo, puntando principalmente a rafforzare l’impegno e la consapevolezza nell’esercizio del ruolo del Datore di Lavoro e del Preposto.